Marco Rodella
Prosegue il grande inganno della “creazione di lavoro”.
Fra gli show di oggi c’è anche quello di Mattarella che dice che “creare lavoro è un dovere costituzionale”, mentre i sindacati in piazza, in un affiancamento con il PD a dir poco imbarazzante, recitano il copione della colpa altrui.
Ma gli attuali sindacati, ormai un pò partiticizzati/strumentalizzati e forse un pò confusi, cosa hanno realmente capito di dove siano i problemi del lavoro e se, come e dove si possa crearlo?
Ho ormai detto alla nausea che le promesse sulla creazione di nuovo lavoro sono puro e criminale inganno popolare, perché la cruda realtà è che le automazioni lo stanno riducendo giorno dopo giorno. Fra pochi anni sarà perso oltre il 60% di quel lavoro umano che era possibile sino a meno di 10 anni fa, anche la stessa stampa, che oggi promuove tutto quello descritto sopra, ha recentemente fatto molti articoli descrivendo milioni di posti di lavoro sostituiti dai robot.
Molti stanno ormai credendo che le “grandi opere” sono l’unica soluzione alla creazione di lavoro, lo dicono anche i sindacati, ma il vero problema è che il lavoro veramente risolutivo è quello strutturale che non è certo legato al tempo determinato della costruzione di una grande opera, attività che sicuramente risolve il problema occupazionale per un pò, ma se fatta solo per quello lo è a un prezzo insostenibile.
Il vero problema della creazione di lavoro è quello di crearne di strutturale, ma che sia pure socialmente sostenibile. La storia ci parla ancora di paesi dove le industrie di amianto hanno dato lavoro cambiando prima le vite delle persone in una apparente felicità, ma per poi ucciderle. Ce ne ha parlato anche Chernobyl con il “miracolo” del nucleare e dove, oltre a vite perse, per centinaia di chilometri di terre oggi l’uomo non può più farci nulla, e non è ancora finita. Pertanto se “lavoro ad ogni costo” vuole dire cose come questa, allora la “soluzione” è quella sbagliata. I settori in cui si possono creare nuovi posti di lavoro sono pochi ma devono essere capite, favorite e sviluppate le situazioni che possano indurre gli investitori a svilupparle.
Oltre a quel fronte si deve operare per ridurre i giorni di lavoro mantenendo stipendi dignitosi (a patto che non ne vengano fatti altri) per permettere a più persone di lavorare. Intorno a me vedo persone precarie e senza lavoro mentre altre fanno straordinari a fiumi, alcune per rendere stipendi dignitosi, ma altre lo fanno solo per renderli più cospicui.
E tutto questo non servirebbe per creare nuovi posti di lavoro, ma solo per convertirne parte di quelli che stanno andando persi. Quel 40% che non potrà mai più averlo dovrà poter sopravvivere almeno al minimo della dignità umana, e per fare quello il sistema sociale/economico deve cambiare radicalmente e subito. Il RdC potrà essere sicuramente applicato male, ma è palese che le forze politiche di opposizione ci vanno contro un pò solo perché non l’hanno fatto loro e un pò perché gli serve avere persone alla disperazione per poterci campare politicamente sopra, oltre che per altri motivi intrinseci.
Ma se questi partiti che si stanno rivelando di pseudo-sinistra, invece di chiederne l’abolizione, avessero insistito per modificarlo al fine di fare in modo che finisse davvero ai soli cittadini e solo quelli realmente bisognosi eludendo maggiormente i furbetti, sarebbero stati un pò più credibili. Che piaccia o meno però i supporti sociali dovranno essere sempre più capillari e strutturati, soprattutto se non si vuole creare abissi di trattamento con quelli dati alle masse di migranti in arrivo il cui supporto non si può proseguire mentre si chiede di toglierlo a cittadini che hanno pagato tasse sino a che hanno potuto.
E questa volta l’alternativa al non fare repentinamente queste valutazioni e operarvi in merito, credo proprio che potrà solo essere nel caos sociale totale a cui questa volta non scamperanno neppure le cravatte. Si devono cercare motivi e soluzioni realiste invece che pensare di cavarsela facendo sembrare la colpa solo consistente in un governo che non è di certo lì da quando si sarebbe dovuto cominciare a prevedere o almeno notare che gli automi hanno cominciato a sostituire gli umani, e non basta neppure dare la colpa a una grande opera mancata.
Ci sono molte persone che hanno scritto libri da oltre un decennio su quello che oggi sarebbe successo e sta succedendo, non si può certo dire che è solo una preveggenza di un coglione come me che ogni tanto si sfoga scrivendo qualche pensiero.
Che questo governo sia un pasticcio può anche essere, io per primo non condivido la presenza di molti suoi leader e il fare su molti fronti, ma a parte che paradossalmente è proprio l’opposizione ad averlo creato, è anche la prima volta che gli stessi governanti si vigilano in opposizione, cosa che comunque ha impedito applicazioni infauste negli estremismi di entrambe le parti conviventi.
Ma ribadisco che il problema del lavoro va ben oltre al governo e alle grandi opere, e se i sindacati invece di prenderne atto e cambiare in conseguenza il loro approccio, insistono invece a difendere solo il lavoro di chi ha ancora la fortuna di avere quello fisso andando però vergognosamente addirittura a chiedere a gran voce di togliere i nuovi supporti a chi non può più averlo; non posso che vedere in loro fini occulti non condivisibili, se non addirittura da combattere ad ogni costo.
Sta a loro dimostrarmi che sbaglio, sarei ben lieto di sentire cosa dicono in questo senso, ma per il momento la visione di Martina di oggi che sputa sul reddito di cittadinanza con alle spalle le bandiere dei sindacati, mi ha infuso un senso di nausea che da tempo non accusavo.
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7 pensieri riguardo “LAVORO A KM0, #ITALIA_ALATA_PROGRAMMA DA GESÙ in risorsa della VITA DI OGNUNO ”